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- 950.000 nuovi casi di infezioni respiratorie acute in 7 giorni.
- Incidenza influenzale a 17,1 casi per 1.000 assistiti.
- 50 casi ogni 1.000 assistiti nei bambini sotto i 5 anni.
L’Italia si trova ad affrontare un’ondata di infezioni respiratorie acute, con un’impennata di casi influenzali che desta preoccupazione. La variante K del virus influenzale, in particolare, sembra eludere parzialmente l’efficacia dei vaccini e degli anticorpi naturali, contribuendo all’aumento significativo dei contagi.
Un Milione di Nuovi Casi in Sette Giorni
Nella settimana compresa tra il 15 e il 21 dicembre 2025, si sono registrati circa 950.000 nuovi casi di infezioni respiratorie acute, portando l’incidenza a 17,1 casi per 1.000 assistiti. Questo dato, fornito dal rapporto RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), evidenzia un aumento rispetto alla settimana precedente (14,7 casi per 1.000 assistiti) e conferma il trend in crescita previsto per questo periodo dell’anno. L’incremento è particolarmente marcato nei bambini sotto i cinque anni, con circa 50 casi per 1.000 assistiti. *Le stime attuali indicano un totale di circa 5,8 milioni di contagi cumulativi da quando è iniziata la monitoraggio.

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Pressione sugli Ospedali e Varianti Virali
L’aumento dei casi si riflette anche sulla pressione sugli ospedali. Analizzando i dati provenienti da regioni italiane come il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia, la Liguria, l’Emilia-Romagna, la Toscana, le Marche, il Lazio, l’Abruzzo e la Sicilia, si rileva un incremento sia degli accessi ai dipartimenti di emergenza che dei ricoveri ospedalieri dovuti a sindromi respiratorie, in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra i virus respiratori circolanti, i virus influenzali mostrano i tassi di positività più elevati, seguiti da Rhinovirus, Virus respiratorio sinciziale e Adenovirus. Nel contesto ospedaliero, i virus influenzali e i Rhinovirus sono i più frequentemente rilevati. L’Istituto Superiore di Sanità rileva che le percentuali più elevate di positività per SarsCoV-2 e influenza si registrano nella popolazione oltre i 65 anni di età*. La variante K del virus influenzale H3N2 è risultata particolarmente diffusa, sebbene i dati epidemiologici non indichino un aumento della gravità delle manifestazioni cliniche.
Vaccinazione e Misure di Prevenzione
L’ISS ribadisce l’importanza della vaccinazione contro il Covid-19 e l’influenza, soprattutto per le categorie a maggior rischio, inclusi gli over 60. Sebbene la variante K possa ridurre l’efficacia dei vaccini nel prevenire l’infezione, le stime preliminari suggeriscono che i vaccini continuano a proteggere dall’ospedalizzazione. Anna Teresa Palamara, direttrice del dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS, raccomanda di adottare semplici precauzioni per ridurre il rischio di contagio, come l’aerazione dei locali, il lavaggio frequente delle mani e il rispetto dell'”etichetta respiratoria”.
Riflessioni sull’Innovazione Farmaceutica e la Gestione delle Pandemie
L’attuale ondata influenzale, con la sua variante K che elude parzialmente l’immunità indotta dai vaccini esistenti, solleva importanti questioni sull’innovazione farmaceutica e sulla gestione delle pandemie.
Innovazione Farmaceutica di Base
Un aspetto fondamentale è la necessità di sviluppare vaccini più adattabili e in grado di fornire una protezione più ampia contro le diverse varianti virali. Questo richiede un investimento continuo nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie vaccinali, come i vaccini a mRNA, che possono essere rapidamente adattati per rispondere alle nuove varianti.
Innovazione Farmaceutica Avanzata
Un’altra area cruciale è lo sviluppo di farmaci antivirali ad ampio spettro, in grado di combattere diverse tipologie di virus respiratori. Questi farmaci potrebbero rappresentare un’arma importante per ridurre la gravità delle infezioni e prevenire le complicanze, soprattutto nei soggetti più vulnerabili.
La situazione attuale ci ricorda che la lotta contro le malattie infettive è una sfida continua, che richiede un impegno costante nella ricerca scientifica, nella sorveglianza epidemiologica e nella preparazione del sistema sanitario. Solo attraverso un approccio integrato e proattivo possiamo sperare di proteggere la salute pubblica e di mitigare l’impatto delle future pandemie.








