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- H5N1 ha colpito oltre 1.000 fattorie in 17 stati.
- Vaccino mRNA efficace: RNA virale inferiore nei 10 vitelli.
- Bloccati 590 milioni di dollari per il vaccino Moderna.
Negli Stati Uniti, di fronte alla crescente diffusione dell’influenza aviaria H5N1 tra pollame e bovini, un team di ricercatori ha compiuto un passo significativo verso la creazione di un vaccino a mRNA specificamente mirato al bestiame. I risultati iniziali, pubblicati su bioRxiv, suggeriscono che il vaccino sperimentale genera una risposta immunitaria forte nei vitelli, proteggendoli dall’infezione. Questo progresso giunge in un momento cruciale, dopo le prime segnalazioni di H5N1 nei bovini da latte nel marzo 2024. L’influenza aviaria ha già colpito oltre 1.000 fattorie in 17 stati americani, con 64 infezioni umane e un decesso, aumentando la preoccupazione di una possibile trasmissione diffusa agli esseri umani.
Il vaccino, creato dal gruppo del virologo Scott Hensley dell’Università della Pennsylvania, si basa su una piattaforma già impiegata per l’influenza stagionale. I ricercatori hanno riadattato un vaccino a mRNA esistente, inserendo il gene dell’emoagglutinina del ceppo H5N1. Test precedenti sui furetti avevano convalidato l’efficacia di questa formulazione. In un nuovo studio, 10 vitelli vaccinati e successivamente esposti a latte infetto da H5N1 hanno mostrato quantità di RNA virale significativamente inferiori rispetto agli animali non vaccinati, indicando una protezione considerevole. Gli scienziati sono fiduciosi che questo costituisca un passo avanti fondamentale per lo sviluppo di vaccini efficaci per il bestiame, con potenziali benefici anche per la salute umana, riducendo il rischio di trasmissione interspecie del virus. Sebbene siano necessari ulteriori studi, gli esperti ritengono che questo avanzamento rappresenti un punto di partenza essenziale per contrastare future pandemie di origine animale.
Controversie politiche e finanziamenti interrotti: un ostacolo alla preparazione pandemica
Parallelamente ai progressi scientifici, si sono verificati significativi contrattempi politici ed economici che compromettono gli sforzi di preparazione contro l’influenza aviaria. La precedente amministrazione ha bloccato uno stanziamento di 590 milioni di dollari destinato alla società farmaceutica Moderna, con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo di un vaccino contro l’influenza aviaria H5N1, includendo anche la potenziale acquisizione di dosi. Questa decisione, che revoca un contratto concesso nel gennaio precedente dall’amministrazione Biden, elimina uno dei mezzi più rapidi ed efficaci per affrontare una potenziale epidemia di influenza aviaria.

Inoltre, il titolare del dicastero della Salute Robert F. Kennedy Jr. ha reso pubblica la chiusura delle linee guida sui vaccini anti-Covid dirette a bambini sani e donne gravide, generando incertezza e disorientamento tra i funzionari dei Cdc. Tale scelta, discordante con le indicazioni della Food and Drug Administration (Fda), rischia di minare ulteriormente la fiducia del pubblico nei vaccini e di renderli meno accessibili, poiché la copertura assicurativa negli Stati Uniti è vincolata al riconoscimento formale di tali direttive.
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Il dibattito sui vaccini a mRNA e le strategie di controllo dell’aviaria
La decisione di revocare i fondi a Moderna ha alimentato un’animata discussione sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini a mRNA. Molti scienziati ritengono che la tecnologia a mRNA rappresenti la soluzione migliore per affrontare le pandemie influenzali, grazie alla sua capacità di modificare rapidamente il vaccino in risposta alle mutazioni virali. Jennifer Nuzzo, direttrice del Pandemic Center presso la Brown University School of Public Health, ha sottolineato che “quando si verificherà la prossima pandemia influenzale, non ci sarà abbastanza vaccino per tutti coloro che lo desiderano a meno che non investiamo per ampliare i tipi di vaccini antinfluenzali prodotti e il numero di aziende che li producono”.
Il dottor Amesh Adalja, specialista in malattie infettive presso il Johns Hopkins Center for Health Security, ha inoltre ribadito un concetto chiave: “Essere pronti alle pandemie significa agire in modo proattivo, veloce e adattabile – la tecnologia vaccinale a mRNA possiede tutte queste qualità”. L’approccio “poco ortodosso” di Kennedy alla gestione dell’aviaria ha creato ulteriori tensioni, con suggerimenti controversi come lasciare che il virus si diffonda tra le mandrie e studiare gli uccelli sopravvissuti per identificare la fonte della loro immunità. Queste proposte sono state ampiamente criticate come “disumane e pericolose”.
Prospettive future: un equilibrio tra scienza, politica e preparazione pandemica
La vicenda dell’influenza aviaria e dello sviluppo del vaccino a mRNA evidenzia la complessa interazione tra scienza, politica e preparazione pandemica. Da un lato, i progressi scientifici offrono strumenti promettenti per combattere le malattie infettive emergenti. Dall’altro, le decisioni politiche e i finanziamenti influenzano significativamente la capacità di tradurre questi progressi in soluzioni concrete. È fondamentale che i governi e le agenzie sanitarie collaborino strettamente con la comunità scientifica per garantire che le politiche e le strategie di preparazione pandemica siano basate su evidenze scientifiche solide e che i finanziamenti siano diretti verso le aree di maggiore necessità. Solo attraverso un approccio integrato e coordinato sarà possibile affrontare efficacemente le sfide poste dalle pandemie zoonotiche e proteggere la salute umana e animale.
Amici, riflettiamo un attimo su questa vicenda. L’innovazione farmaceutica, in questo caso il vaccino a mRNA, rappresenta una speranza concreta per affrontare minacce sanitarie globali. Un concetto base di business case farmaceutico è che l’investimento in ricerca e sviluppo, se ben indirizzato, può portare a soluzioni innovative che salvaguardano la salute pubblica e generano valore economico.
Ma c’è di più. Un concetto avanzato è che il successo di un business case farmaceutico dipende anche dalla capacità di navigare le complessità politiche e regolatorie. L’annullamento dei finanziamenti a Moderna ci ricorda che la scienza e la politica sono spesso intrecciate, e che le decisioni politiche possono avere un impatto significativo sulla disponibilità di strumenti vitali per la salute pubblica.
Quindi, la prossima volta che sentite parlare di innovazione farmaceutica, ricordatevi che dietro ogni scoperta c’è un complesso ecosistema di ricerca, sviluppo, politica e investimenti. E che il nostro ruolo, come cittadini informati, è quello di stimolare una riflessione critica su come questi elementi interagiscono per plasmare il nostro futuro sanitario.