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- Focolai di blue tongue triplicati in una settimana: da 57 a 179.
- Oltre 51.000 capi esposti al rischio di contagio.
- Lombardia: copertura vaccinale del 75% su 6.000 ovini.
Una Minaccia Crescente per il Settore Zootecnico Italiano
La febbre catarrale degli ovini, comunemente nota come blue tongue, sta destando crescente preoccupazione nel settore zootecnico italiano. La malattia, causata da un virus trasmesso da insetti vettori del genere Culicoides, colpisce principalmente ovini, ma può interessare anche bovini, caprini e camelidi. Nonostante non sia trasmissibile all’uomo, la blue tongue può avere conseguenze devastanti per gli allevamenti, causando elevata mortalità, riduzione della produzione di latte e carne, e restrizioni alla movimentazione degli animali.
La situazione epidemiologica attuale mostra un quadro allarmante. A partire dal 2 luglio 2025, i focolai attivi di blue tongue sono triplicati in una sola settimana, passando da 57 a 179, interessando ben undici regioni italiane. Questo rapido aumento ha portato a oltre 51.000 capi esposti e quasi 2.000 animali clinicamente colpiti, con una letalità apparente del 36%. Le regioni più colpite sono Abruzzo e Lazio, che insieme concentrano il 70% dei focolai attivi a livello nazionale.

Campagne di Vaccinazione: Un’Arma Fondamentale nella Lotta alla Blue Tongue
Di fronte a questa emergenza, le campagne di vaccinazione rappresentano uno strumento cruciale per proteggere il bestiame e contenere la diffusione del virus. In Lombardia, ad esempio, una campagna di vaccinazione avviata ad aprile 2025 ha già interessato oltre 6.000 capi di ovini, raggiungendo una copertura vaccinale di quasi il 75% della popolazione zootecnica target. Questo risultato è stato possibile grazie alla collaborazione tra il dipartimento veterinario dell’ATS della Brianza, i proprietari degli animali e i veterinari liberi professionisti.
Tuttavia, è fondamentale mantenere alta la guardia, poiché l’effetto immunizzante del vaccino raggiunge il culmine solo dopo circa 40 giorni dalla somministrazione. Inoltre, l’esperienza passata insegna che i primi casi di blue tongue possono manifestarsi tra fine luglio e inizio agosto, con un picco di decessi tra fine agosto e fine settembre, a causa dell’aumento della carica infettante dei vettori durante il mese di settembre.
Le strategie di prevenzione e controllo della blue tongue devono necessariamente includere la vaccinazione obbligatoria di pecore, montoni e agnelli, con priorità ai capi che praticano il pascolo vagante e la movimentazione in alpeggio. Allo stesso tempo, è essenziale rafforzare la sorveglianza entomologica e clinica, monitorando costantemente la presenza e l’attività dei Culicoides e segnalando tempestivamente qualsiasi sintomo sospetto negli animali.
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Misure di Biosicurezza e Sostegno Economico: Un Approccio Integrato per la Gestione dell’Emergenza
Oltre alla vaccinazione e alla sorveglianza, è fondamentale adottare misure di biosicurezza negli allevamenti per ridurre il rischio di trasmissione del virus. Queste misure possono includere l’uso di repellenti ambientali e individuali, la stabulazione notturna degli animali durante il picco di attività dei vettori, e la disinfestazione dei mezzi di trasporto utilizzati per la movimentazione dei ruminanti.
Inoltre, è importante prevedere forme di sostegno economico per gli allevatori colpiti dalla blue tongue, al fine di compensare le perdite dovute alla mortalità degli animali, alla riduzione della produzione e alle restrizioni alla movimentazione. La Regione Marche, ad esempio, ha varato un pacchetto di aiuti che prevede indennizzi per mortalità e mancato reddito, con procedure semplificate in banca dati BDN, e il riconoscimento della causa di forza maggiore per gli impegni PSR/CSR in caso di decesso certificato.
Prospettive Future e Riflessioni sull’Innovazione Farmaceutica
La rapida diffusione della blue tongue in Italia evidenzia la necessità di un approccio integrato e proattivo per la gestione delle malattie infettive negli animali. Questo approccio deve basarsi su una solida sorveglianza epidemiologica, su efficaci campagne di vaccinazione, sull’adozione di misure di biosicurezza negli allevamenti e su un adeguato sostegno economico per gli allevatori.
Ma cosa significa tutto questo in termini di innovazione farmaceutica e business case nel settore?
Innovazione Farmaceutica di Base: La produzione e la distribuzione tempestiva di vaccini efficaci sono fondamentali. Un business case solido si basa sulla capacità di produrre vaccini in grandi quantità, a costi accessibili, e di distribuirli rapidamente nelle aree colpite. Questo richiede investimenti in infrastrutture produttive e logistiche, nonché una stretta collaborazione tra aziende farmaceutiche, autorità sanitarie e veterinari.
Innovazione Farmaceutica Avanzata: La ricerca e lo sviluppo di vaccini di nuova generazione, in grado di offrire una protezione più ampia e duratura contro diversi sierotipi del virus, rappresentano una sfida cruciale. Allo stesso modo, lo sviluppo di farmaci antivirali specifici per la blue tongue potrebbe contribuire a ridurre la mortalità e la morbilità negli animali infetti. Un business case avanzato si concentra sulla capacità di innovare e di creare prodotti ad alto valore aggiunto, in grado di rispondere alle esigenze specifiche del mercato.
Riflettiamo: la blue tongue non è solo un problema veterinario, ma una sfida complessa che richiede un approccio multidisciplinare e una forte collaborazione tra tutti gli attori coinvolti. Solo attraverso l’innovazione e l’impegno congiunto sarà possibile proteggere il nostro patrimonio zootecnico e garantire la sicurezza alimentare del nostro Paese.
- Bollettino Epidemiologico Nazionale Veterinario con dati e mappe sulla Blue Tongue.
- Sito ufficiale dell'ATS Brianza, informazioni sulla campagna di vaccinazione.
- Pagina ufficiale del Ministero della Salute sulla Blue Tongue: informazioni e misure.
- Informazioni ufficiali sulla Bluetongue, malattia virale dei ruminanti trasmessa da insetti.