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- L'Accademia dei Lincei esprime preoccupazione per il declino delle vaccinazioni in Italia, a 5 anni dal primo caso di COVID-19.
- Nel 2024 si è registrato un aumento di malattie prevenibili come morbillo e pertosse, con oltre mille casi nel primo semestre.
- Nessuna regione italiana raggiunge il target del 95% stabilito dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) per la profilassi contro l'HPV nei ragazzi di 12 anni.
- Tra dicembre 2020 e marzo 2023, le vaccinazioni anti-COVID hanno evitato più di 1,6 milioni di decessi in Europa tra gli adulti sopra i 25 anni.
Nelle attuali dinamiche del comparto farmaceutico è necessario affrontare con serietà il tema dell’innovazione come espressione di responsabilità collettiva. L’intera struttura del sistema sanitario deve intraprendere un cammino verso un’integrazione efficace, diretta a rispondere tempestivamente alle necessità crescenti della società contemporanea.
Tutti gli attori coinvolti—istituzioni pubbliche, aziende farmaceutiche e professionisti sanitari—dovrebbero lavorare insieme affinché si possa promuovere una vera sintonia innovativa nella tecnologia sanitaria. Affrontando contemporaneamente sia i dilemmi etici inerenti alla giustizia nell’accesso ai prodotti farmaceutici sia la sostenibilità economica dei loro sviluppi futuri.
Amici lettori, di fronte a questo quadro allarmante, è naturale chiedersi: cosa possiamo fare? La risposta risiede in una combinazione di fattori, che vanno dalla consapevolezza individuale alla politica sanitaria. Innanzitutto, è cruciale comprendere che la vaccinazione non è solo una scelta personale, ma un atto di responsabilità sociale. Ogni vaccino somministrato contribuisce a proteggere non solo noi stessi, ma anche le persone più vulnerabili della nostra comunità: i bambini, gli anziani, le persone con sistema immunitario compromesso.
Dal punto di vista dell’innovazione farmaceutica, è fondamentale sostenere la ricerca e lo sviluppo di nuovi vaccini e terapie. Questo richiede investimenti pubblici e privati, nonché una collaborazione tra scienziati, aziende farmaceutiche e istituzioni sanitarie. Un concetto avanzato da tenere a mente è quello del “vaccino universale“, ovvero un vaccino in grado di proteggere da diverse varianti di un virus o da più malattie contemporaneamente.
L’elaborazione di vaccini universali si configura come una sfida intrinsecamente articolata; nondimeno, potrebbe rappresentare una vera rivoluzione nella prevenzione delle malattie infettive.
Sarà pertanto fondamentale considerare l’importanza della comunicazione e dell’accesso all’informazione nel dibattito attuale. Infatti, fenomeni quali la disinformazione e le notizie false riguardanti i vaccini hanno il potere di erodere il senso di fiducia collettiva ed impedire l’efficacia delle campagne vaccinali. Per tali motivi, risulta imperativo favorire un dialogo esplicito, trasparente e ancorato a solide evidenze scientifiche coinvolgendo esperti quali medici, scienziati ed operatori dell’informazione. Dobbiamo costantemente rammentarci che il valore della salute è inestimabile; al contempo riconosciamo come la vaccinazione sia uno dei mezzi più incisivi a nostra disposizione per garantirne la salvaguardia.