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Fine vita: L’eutanasia legale è davvero la risposta?

Mentre il senato discute un testo base restrittivo, una proposta popolare mira a legalizzare l'eutanasia, sollevando interrogativi cruciali sull'autodeterminazione e il ruolo del Servizio Sanitario Nazionale.
  • Raccolte oltre 50.000 firme per la legge di iniziativa popolare.
  • Il SSN dovrebbe accertare lo stato del paziente entro 30 giorni.
  • Termini fino a 150 giorni per la risposta alle richieste.

Mentre il centrodestra definisce un testo base al Senato, una <a class="crl" href="https://www.pharma-bullet.it/healthcare-policy-ethics/controversia-il-disegno-di-legge-che-potrebbe-rivoluzionare-le-farmacie-italiane/”>proposta di legge di iniziativa popolare, promossa dall’Associazione Coscioni, si appresta a fare il suo ingresso in Parlamento. Questa iniziativa mira a legalizzare tutte le forme di fine vita, inclusa l’eutanasia, e ha già raccolto un sostegno significativo, superando le 50.000 firme necessarie per il deposito. L’obiettivo è raggiungere 70.000 firme entro il 15 luglio, in vista della discussione al Senato prevista per il 17 luglio.

Secondo la proposta di legge popolare, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) dovrebbe occuparsi di accertare lo stato del paziente entro 30 giorni dalla domanda, con la partecipazione facoltativa del personale medico. L’Associazione Coscioni sottolinea che, sebbene il “suicidio assistito” sia già legale in Italia a determinate condizioni, grazie alla sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale sul caso Cappato-Dj Fabo, mancano procedure e tempi certi, causando lunghe attese per i pazienti. In aggiunta, certi individui affrontano disparità perché non sono in grado di autosomministrarsi il farmaco letale.

La proposta di legge mira a superare questa discriminazione, offrendo al paziente la scelta tra l’autosomministrazione del farmaco letale e la somministrazione da parte di un medico, ovvero l’eutanasia attiva, attualmente vietata in Italia. La Corte Costituzionale si esprimerà su questo aspetto il prossimo 8 luglio, affrontando il caso di “Libera”, una donna toscana affetta da sclerosi multipla progressiva, completamente paralizzata e impossibilitata ad autosomministrarsi il farmaco.

Le Criticità del Testo Base del Senato e le Obiezioni delle Opposizioni

Il testo base sul fine vita depositato dai relatori in Senato è oggetto di forti critiche, in particolare per l’esclusione del SSN dall’assistenza al suicidio o dal suo controllo e per la stretta sui criteri di accesso rispetto a quelli indicati dalla Corte Costituzionale. Le opposizioni contestano la “privatizzazione” dell’aiuto al suicidio, che potrebbe essere richiesto solo nelle cliniche private, sollevando dubbi sulla costituzionalità della norma, che potrebbe violare la parità di trattamento delle persone, anche dal punto di vista economico.

Gli organi competenti di Palazzo Madama, vale a dire le commissioni Giustizia e Affari sociali, hanno posticipato al 9 luglio il termine ultimo per presentare modifiche, in attesa del pronunciamento della Consulta. Il dibattito si preannuncia intenso e ricco di spunti di riflessione, con posizioni divergenti tra maggioranza e opposizione.

Cosa ne pensi?
  • 👏 Un approccio laico e centrato sulla persona......
  • 🤔 La 'privatizzazione' dell'aiuto al suicidio solleva dubbi......
  • ⚖️ E se ci concentrassimo sulla qualità della vita...?...

La Proposta di Legge “Eutanasia Legale” e le Manovre in Corso

L’Associazione Luca Coscioni ha promosso una legge di iniziativa popolare denominata “Eutanasia Legale”, con l’obiettivo di portare al tavolo della discussione una proposta alternativa e sostenere nuovi ricorsi giudiziari. L’associazione denuncia le manovre in corso per cancellare il diritto all’aiuto alla morte volontaria, evidenziando tre aspetti critici del testo di legge approvato in fretta e furia dalla maggioranza:

  1. Riduzione drastica della platea potenziale degli aventi diritto, attraverso la trasformazione del criterio della “dipendenza da trattamenti di sostegno vitale” in “trattamenti sostitutivi di funzioni vitali”, l’introduzione del criterio della “sofferenza fisica e psichica” (invece di “fisica o psichica”) e l’aggiunta del criterio dell'”inserimento nel percorso di cure palliative” come trattamento sanitario obbligatorio.
  2. Previsione di tempistiche tali da negare di fatto l’aiuto alla morte volontaria, con termini che possono arrivare a 150 giorni per la risposta alle persone richiedenti e un termine di 180 giorni prima di poter ripresentare la proposta in caso di diniego.
  3. Cancellazione del ruolo del SSN, con la politicizzazione della procedura affidata a un organo di nomina governativa, la sostituzione dei Comitati etici territoriali con un Comitato nazionale di valutazione di nomina governativa e la spinta verso i privati per l’attuazione dell’aiuto.

L’associazione critica anche il metodo scelto dal Governo, che ha portato in aula un testo espressione dell’accordo tra i partiti di maggioranza, senza condurre alcuna consultazione formale e riportando solo consultazioni informali con la Conferenza episcopale italiana.

Verso un Dibattito Approfondito e Inclusivo: La Necessità di un Approccio Laico e Centrato sulla Persona

Il dibattito sul fine vita in Italia si preannuncia complesso e delicato, con posizioni divergenti e interessi contrapposti. È fondamentale che il confronto si svolga in modo aperto, trasparente e inclusivo, coinvolgendo tutte le parti interessate e tenendo conto delle diverse sensibilità e prospettive. È necessario un approccio laico e centrato sulla persona, che rispetti l’autonomia e la dignità del paziente e garantisca l’accesso a cure palliative adeguate e a un sostegno psicologico qualificato.

La posta in gioco è alta: si tratta di definire i limiti e le condizioni in cui una persona può esercitare il diritto di scegliere come affrontare la fase finale della propria vita. È un tema che riguarda tutti noi e che merita una riflessione approfondita e responsabile.

Innovazione Farmaceutica e Business Case: Oltre la Legge, l’Etica e la Dignità

Nel contesto del dibattito sul fine vita, è essenziale considerare l’innovazione farmaceutica e i business case ad essa correlati. Una nozione base di innovazione farmaceutica in questo ambito riguarda lo sviluppo di farmaci e terapie che migliorino la qualità della vita dei pazienti terminali, alleviando il dolore e la sofferenza. Questo approccio si concentra sull’umanizzazione delle cure e sul rispetto della dignità del paziente.

Una nozione avanzata, invece, esplora la possibilità di sviluppare farmaci che, pur non curando la malattia, offrano un controllo dei sintomi e una qualità della vita accettabile per un periodo più lungo, consentendo al paziente di prendere decisioni consapevoli sul proprio fine vita. Questo solleva questioni etiche complesse, ma apre anche nuove prospettive per un business case farmaceutico incentrato sul rispetto dell’autonomia del paziente e sulla sua capacità di autodeterminazione.

Riflettiamo: come possiamo conciliare l’innovazione farmaceutica con il diritto alla dignità e all’autodeterminazione del paziente nel fine vita? Quali sono i limiti etici che non dobbiamo superare? E come possiamo garantire che l’accesso alle cure palliative e all’assistenza medica sia equo e accessibile a tutti, indipendentemente dalla loro condizione economica e sociale?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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