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- Il mercato degli integratori vale quasi 4 miliardi di euro in Italia.
- Le farmacie hanno dispensato oltre 203 milioni di confezioni nell'ultimo anno.
- Le ricerche online sono aumentate del +71,2% nei primi cinque mesi del 2025.
Disinformazione Scientifica e il Business degli Integratori
La crisi pandemica causata dal SARS-CoV-2 ha segnato un momento critico per la proliferazione di notizie scientificamente infondate. Molte piattaforme digitali, che si presentavano come fonti di “controinformazione”, hanno visto aumentare la loro influenza, alimentando un sentimento di scetticismo verso la scienza ufficiale, le istituzioni sanitarie e i canali di informazione tradizionali. Tra le tesi più diffuse vi era quella relativa a presunte terapie efficaci contro il Covid-19, come l’idrossiclorochina o l’ivermectina, la cui diffusione sarebbe stata ostacolata intenzionalmente per favorire la vendita dei vaccini. Questa narrativa si inserisce in un contesto più ampio di teorie complottiste, caratterizzate da un forte dissenso verso le compagnie farmaceutiche, spesso denigrate con l’appellativo di “Big Pharma”.
Contemporaneamente, si è notato un crescente interesse verso approcci terapeutici presentati come più “naturali” e “autentici”. Integratori, estratti di piante e protocolli per il benessere hanno guadagnato visibilità all’interno dei circuiti di “controinformazione”, non solo come temi ricorrenti, ma anche come prodotti promossi e commercializzati. Il settore degli integratori alimentari in Italia è tra i più prosperi in Europa, con le farmacie italiane che hanno dispensato oltre 203 milioni di confezioni negli ultimi dodici mesi (maggio 2024 – aprile 2025), generando un giro d’affari di quasi 4 miliardi di euro.
L’ingresso dei canali di controinformazione in questo settore è motivato dalla sua espansione continua. La promozione e la vendita di supplementi diventano parte integrante di un discorso coerente, in cui il benessere “naturale” viene visto come un atto di opposizione simbolica all’establishment medico e istituzionale. *La pandemia ha intensificato tale dinamica, creando un ambiente favorevole all’unione tra la mancanza di fiducia verso le autorità mediche e la ricerca di soluzioni alternative, proposte sia come opzioni terapeutiche sia come manifestazioni di un’identità culturale in opposizione al “sistema” dominante.
- È confortante vedere un articolo che promuove la consapevolezza... 👍...
- La disinformazione sugli integratori è un problema serio che va affrontato... 😠...
- Interessante notare come gli integratori siano diventati simboli di identità... 🤔...
Casi Studio: Byoblu, Frajese-Raurati e ImolaOggi.it
Diversi esempi in Italia illustrano questo fenomeno. Uno dei più noti è Byoblu, il sito web fondato da Claudio Messora, identificato da NewsGuard come una delle principali fonti di disinformazione sulla pandemia nel 2020. I contenuti di Byoblu sono fortemente critici nei confronti delle aziende farmaceutiche, presentate come entità guidate da interessi economici. Nel novembre 2021, Byoblu ha lanciato una propria linea di integratori denominata “Special Byo”, posizionandoli come alternativi ai prodotti di Pfizer e Moderna, le aziende produttrici dei vaccini anti-Covid. Uno dei primi prodotti della linea è un integratore a base di vitamina C, vitamina D e zinco, elementi su cui circolavano teorie infondate riguardo ai presunti effetti curativi nel trattamento della Covid-19.
Un caso simile è la collaborazione tra l’endocrinologo Giovanni Vanni Frajese e il naturopata Marco Raurati, che hanno creato e commercializzato una propria linea di supplementi, sponsorizzata da Red Ronnie. Frajese, radiato dall’Ordine dei Medici nel 2022 per inadempienza all’obbligo vaccinale, ha dichiarato che gli integratori servirebbero a “sfiammare e detossificare l’organismo” e ad alleviare le sofferenze delle persone danneggiate dalla vaccinazione anti-Covid.
Differente è la situazione di siti come ImolaOggi.it, che nel giugno 2021 promuoveva gli integratori di vitamina C del farmacologo Stefano Montanari, una figura influente negli ambienti no-vax. In questo caso, a differenza dei precedenti, non si configura una collaborazione volta alla creazione e commercializzazione di un prodotto, ma unicamente la promozione di un prodotto già sul mercato. L’obiettivo è quello di unire bacini di utenti diversi ma con idee simili, ampliando la rete di consumatori/lettori.

Il Mercato degli Integratori in Italia: Numeri e Tendenze
Gli italiani si confermano leader europei nella spesa per integratori alimentari, con 30 milioni di utilizzatori e una quota del 26% sulla spesa totale, distanziando Germania (19%) e Francia (15%). La fiducia degli italiani è confermata dalla loro disponibilità ad ampliare e variare gli integratori utilizzati: il 73% degli italiani ha fatto ricorso agli integratori nell’ultimo anno, e nel 33% dei casi ne hanno usato due o più tipologie.
L’innovazione di prodotto è rapida, con lanci di nuovi brand e l’ingresso di aziende del mondo alimentare. Anche i rivenditori stanno ampliando la loro offerta di prodotti a marchio privato, approfittando del passaggio degli acquisti dal canale farmaceutico alla GDO, dove gli integratori generano un giro d’affari di oltre 450 milioni di euro. Tuttavia, non tutte le proposte rispettano gli standard attesi. La qualità degli ingredienti, la sicurezza nell’uso, la capacità di assorbimento dei nutrienti e il dosaggio corretto sono fattori cruciali per garantire l’efficacia dei prodotti. Le ricerche online di integratori e vitamine sono in forte crescita: nei primi cinque mesi del 2025, sono aumentate del +71,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con oltre 8 milioni di ricerche nella categoria ‘integratori e vitamine’. Il pubblico è prevalentemente femminile (63%), con una concentrazione nelle fasce 35-44 anni (23,65%), 25-34 (20,63%) e 45-54 (20,50%). La maggior parte degli utenti ricerca gli integratori per composizione (32,8%) o per brand (32,7%*), testimoniando l’interesse per un’integrazione “mirata” o la fiducia nel marchio.
Oltre il Prodotto: Simboli di Appartenenza e Dissenso Ideologico
Tutti questi esempi evidenziano come il settore dei supplementi sia diventato un punto focale strategico per molti canali che si definiscono “baluardi della controinformazione”, i quali non si limitano a diffondere narrazioni fuorvianti, ma si presentano anche come fornitori di soluzioni “alternative al sistema”. La convergenza tra scetticismo verso le istituzioni, rifiuto della medicina convenzionale e promozione di articoli “naturali” o “alternativi” crea un ambiente in cui informazione e attività commerciale si rafforzano reciprocamente, consolidando l’identità di coloro che ne prendono parte. In quest’ottica, gli integratori vanno oltre la semplice merce, rappresentando simboli di affiliazione, strumenti attraverso i quali esprimere un dissenso di natura ideologica e culturale.
Navigare nel Mare degli Integratori: Consapevolezza e Scelta Informata
Amici lettori, immergersi nel mondo degli integratori può sembrare un’impresa ardua, un labirinto di promesse e informazioni contrastanti. Ma non temete, armiamoci di un po’ di conoscenza e spirito critico per orientarci al meglio.
Innovazione farmaceutica di base: Ricordate, un integratore è un “complemento” alla dieta, non un sostituto. Il suo scopo è colmare eventuali lacune nutrizionali, non curare malattie. Una dieta varia ed equilibrata rimane la pietra angolare della nostra salute.
Innovazione farmaceutica avanzata: Approfondiamo la questione. La nutraceutica, disciplina che studia gli integratori, si basa su evidenze scientifiche, ma non tutte le affermazioni sono supportate da studi rigorosi. Prima di assumere un integratore, consultate un medico o un farmacista per valutare la reale necessità e l’assenza di interazioni con farmaci.
Riflettiamo insieme: perché sentiamo il bisogno di un integratore? È una reale carenza o una suggestione mediatica? Siamo consapevoli dei rischi di un’assunzione eccessiva o inappropriata? La salute è un bene prezioso, coltiviamola con consapevolezza e responsabilità.