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Virus Rsv, perché l’Italia è così indietro con la prevenzione?

Nonostante l'efficacia degli anticorpi monoclonali e dei vaccini contro il virus respiratorio sinciziale, solo alcune regioni italiane garantiscono la profilassi universale, lasciando scoperte ampie fasce di popolazione vulnerabile.
  • Immunizzazione riduce le infezioni da vrs fino al 90% nei bambini.
  • Solo 4 regioni assicurano profilassi con anticorpo monoclonale a tutti i nuovi nati.
  • Circa 80.000 bambini visitati per infezioni da VRS nel primo anno.

Un Quadro Preoccupante

La profilassi contro il virus respiratorio sinciziale (VRS), una malattia che può indurre gravi problemi respiratori in neonati e anziani, mostra in Italia una situazione disomogenea e frammentata. Malgrado l’esistenza di strumenti preventivi efficaci, come gli anticorpi monoclonali e i vaccini, l’applicazione delle campagne di vaccinazione cambia molto da regione a regione, lasciando ampie fasce di popolazione vulnerabili. Un recente studio di Cittadinanzattiva ha evidenziato queste differenze, sottolineando come solo quattro regioni – Piemonte, Lombardia, Veneto e Sicilia – assicurino la profilassi con l’anticorpo monoclonale preventivo a tutti i nuovi nati, senza considerare il mese di nascita. Nelle altre aree geografiche del paese, la profilassi è circoscritta ai neonati venuti alla luce nei mesi di massima diffusione del virus, generalmente quelli della stagione fredda.

L’Efficacia dell’Immunizzazione e le Lacune nell’Offerta Vaccinale

Nonostante i limiti territoriali, l’immunizzazione ha dimostrato un impatto considerevole, riducendo le infezioni da VRS fino al 90% nei bambini nati nel periodo di picco del virus. Tuttavia, la possibilità di vaccinare le donne in gravidanza, un’altra strategia chiave per proteggere i neonati, è assicurata solo in Sicilia e Molise. Riguardo le categorie più esposte, come adulti fragili e anziani, nella stagione 2024-2025 non sono state implementate offerte preventive su vasta scala, eccetto alcune iniziative isolate in città come Genova e Siracusa. Alcune realtà regionali, come la Calabria, si sono trovate nell’impossibilità di dare il via a campagne specifiche a causa dei piani di rientro.

L’Impatto del Virus Respiratorio Sinciziale e le Strategie di Prevenzione

Il VRS rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica. A livello globale, causa circa 3,5 milioni di ospedalizzazioni e 100.000 decessi ogni anno tra i bambini con meno di 5 anni. In Italia, si stima che oltre 80.000 bambini nel primo anno di vita vengano visitati per infezioni da VRS, con circa 15.000 ospedalizzazioni e 3.000 ricoveri in terapia intensiva. Tra le persone con più di 60 anni, il virus è la causa di circa 290.000 infezioni respiratorie acute, 26.000 ricoveri e 1.800 decessi. L’introduzione dell’anticorpo monoclonale a lunga durata d’azione ha rappresentato un progresso importante nella prevenzione della malattia, offrendo la possibilità di proteggere tutti i nuovi nati, con o senza fattori di rischio. Studi hanno dimostrato che questa immunoprofilassi ha ridotto i ricoveri fino all’80%, cambiando la storia naturale della malattia.

Verso un Calendario Vaccinale Nazionale Aggiornato e Finanziato

È imperativo intervenire con urgenza per aggiornare il Calendario nazionale di immunizzazione, includendo l’offerta contro il virus respiratorio sinciziale e prevedendo adeguate risorse. Questo investimento non solo proteggerebbe le fasce più vulnerabili della popolazione, ma genererebbe anche risparmi significativi in termini di riduzione dei ricoveri, contenimento delle complicanze e alleggerimento del carico assistenziale. L’Health Technology Assessment (HTA) ha dimostrato che una strategia di prevenzione universale con l’anticorpo monoclonale è costo-efficace, generando addirittura risparmi grazie ai costi evitati per ospedalizzazioni ed eventi avversi.

Cari lettori, nel contesto dell’innovazione farmaceutica e dei business case farmaceutici moderni, la vicenda del virus respiratorio sinciziale ci offre uno spunto di riflessione cruciale. Una nozione base da tenere a mente è che la prevenzione, soprattutto attraverso l’immunizzazione, rappresenta un investimento non solo in termini di salute pubblica, ma anche in termini economici. Ridurre il numero di ospedalizzazioni e complicanze significa liberare risorse che possono essere destinate ad altre aree del sistema sanitario.

Ma c’è una nozione più avanzata che vorrei condividere con voi. L’implementazione di una strategia di immunizzazione universale richiede una visione olistica e una collaborazione tra diversi attori: istituzioni sanitarie, aziende farmaceutiche, medici e cittadini. È necessario superare le barriere regionali e garantire un accesso equo alle cure per tutti, indipendentemente dal luogo di nascita o dalla condizione socio-economica.
Vi invito a riflettere su questo: come possiamo contribuire, come singoli cittadini e come società, a promuovere una cultura della prevenzione e a garantire che le innovazioni farmaceutiche raggiungano chi ne ha più bisogno? La risposta a questa domanda potrebbe segnare una svolta nella nostra capacità di affrontare le sfide sanitarie del futuro.

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bambini nel primo anno di vita vengano visitati per infezioni da vrs con circa => durante il loro primo anno di vita, circa … bambini ricevono cure mediche per infezioni da VRS.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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