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- Gli usa tagliano 300 milioni di dollari a Gavi.
- Uk riduce del 25% il contributo a Gavi.
- Italia conferma 250 milioni di euro per Gavi 2026-2030.
Una crisi globale per l’immunizzazione infantile?
Il panorama della salute globale è scosso da una serie di eventi che mettono a rischio i programmi di vaccinazione su larga scala, con potenziali conseguenze devastanti per milioni di bambini. La decisione degli Stati Uniti, guidati dal ministro della Salute Robert F. Kennedy Jr., di sospendere i finanziamenti a Gavi, l’alleanza internazionale che opera in collaborazione con Unicef e Banca Mondiale, rappresenta un duro colpo per l’organizzazione che, negli anni, ha contribuito a salvare la vita di circa 19 milioni di bambini in tutto il mondo. Questa mossa, motivata da presunte lacune scientifiche e dalla mancata giustificazione dei finanziamenti ricevuti, si inserisce in un contesto ideologico antivaccinista promosso dal programma “Make America Healthy Again”.
La riduzione dei fondi americani, quantificabile in 300 milioni di dollari, potrebbe compromettere le vaccinazioni di routine per circa 75 milioni di bambini nei prossimi cinque anni, con una stima di 1,2 milioni di decessi evitabili. A questo si aggiunge la decisione del Regno Unito, tradizionalmente uno dei principali sostenitori di Gavi, di ridurre del 25% il proprio contributo, passando da 1,65 a 1,25 miliardi di sterline.
La risposta internazionale: il vertice di Bruxelles e gli impegni finanziari
In risposta a queste sfide, il Vertice globale “Salute e prosperità attraverso l’immunizzazione” tenutosi a Bruxelles ha rappresentato un momento cruciale. I leader mondiali hanno ribadito il loro impegno a sostenere Gavi, raccogliendo oltre 9 miliardi di dollari a fronte di un budget previsto di 11,9 miliardi per il periodo strategico 2026-2030 (Gavi 6.0). Questo risultato, sebbene non completo, rappresenta un segnale positivo e dimostra la volontà della comunità internazionale di non abbandonare gli sforzi per l’immunizzazione globale.
L’Italia ha giocato un ruolo di primo piano in questo contesto, confermando un contributo di 250 milioni di euro a Gavi per il periodo 2026-2030. Tale impegno, come sottolineato dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, evidenzia la determinazione della nazione a “continuare a lavorare insieme, con visione e determinazione, per garantire che il diritto alla salute sia una realtà concreta per tutti.”
Oltre ai fondi stanziati direttamente, la conferenza ha generato impegni finanziari aggiuntivi: 4,5 miliardi di dollari in finanziamenti complementari da istituzioni finanziarie per lo sviluppo, fino a 200 milioni di dollari in riduzione dei costi dei programmi Gavi da parte dei produttori di vaccini, e altri impegni per innovare e migliorare la distribuzione, ampliando ulteriormente l’accesso equo ai vaccini essenziali. Inoltre, sono state strette numerose partnership con il settore privato per migliorare i sistemi di immunizzazione nei paesi a basso reddito, inclusa una donazione iniziale di 40 milioni di dollari per un nuovo fondo di espansione dell’innovazione.

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L’impatto potenziale: vite salvate e benefici economici
Gli impegni assunti a Bruxelles avvicinano Gavi alla garanzia delle risorse necessarie per il suo piano strategico 6.0, con l’obiettivo di proteggere 500 milioni di bambini da malattie prevenibili, scongiurando tra 8 e 9 milioni di decessi futuri e generando benefici economici stimati in 100 miliardi di dollari per i paesi coinvolti. Inoltre, il piano prevede il rafforzamento della sicurezza sanitaria globale attraverso riserve vaccinali contro malattie epidemiche come colera, mpox ed Ebola.
Il vertice ha visto la partecipazione di rappresentanti di 55 paesi, tra cui capi di Stato e di governo, ministri e leader di istituzioni multilaterali, società civile, settore privato e industria dei vaccini. L’Unione Europea e la Fondazione Gates hanno ribadito la loro posizione di leadership nella sanità globale, prendendo impegni significativi a favore di Gavi. In particolare, la Fondazione Gates ha annunciato un impegno di 1,6 miliardi di dollari, mentre la Commissione Europea ha promesso 360 milioni di euro, nell’ambito di un impegno totale di oltre 2 miliardi di euro da parte di Team Europe.
Oltre i finanziamenti: un nuovo approccio alla salute globale
La crisi dei finanziamenti a Gavi ha messo in luce la necessità di un approccio più ampio e sostenibile alla salute globale. L’ONG The One Campaign, fondata da Bono Vox, ha sollecitato l’Italia a impegnarsi con uno stanziamento di 300 milioni di euro per Gavi e a rinnovare la sua partecipazione al Fondo globale per la lotta contro Aids, tubercolosi e malaria con risorse per 185 milioni. L’organizzazione sottolinea l’importanza di un approccio basato sulla collaborazione e sull’emancipazione dei paesi africani, favorendo la produzione locale di vaccini e riducendo la dipendenza dai paesi esteri.
Questo approccio si riflette nel Piano Mattei, che mira a creare partnership pubblico-privato per lo sviluppo dell’Africa. Tuttavia, secondo Hilina Belayeneh, Youth Ambassador di One in Italia, il piano potrebbe essere migliorato con un fondo contro l’emergenza climatica, una riforma delle banche multilaterali di sviluppo e un maggiore coinvolgimento decisionale degli Stati africani e dei giovani.
Un Futuro Incerto ma Pieno di Speranza: La Resilienza dell’Immunizzazione Globale
La situazione attuale, caratterizzata da tagli ai finanziamenti e da posizioni ideologiche contrastanti, rappresenta una sfida significativa per l’immunizzazione globale. Tuttavia, la risposta della comunità internazionale, con gli impegni finanziari assunti al vertice di Bruxelles e le proposte per un approccio più sostenibile e collaborativo, lascia intravedere un futuro in cui la salute globale possa essere garantita a tutti, indipendentemente dal luogo di nascita.
Amici lettori, riflettiamo un attimo. Nel mondo farmaceutico, un business case di successo si basa su un principio fondamentale: l’accesso equo alle cure. Gavi, con la sua missione di immunizzazione globale, incarna questo principio. Ma cosa succede quando le ideologie politiche e i tagli ai finanziamenti minacciano questo accesso? Ci troviamo di fronte a un bivio: continuare a investire in un futuro in cui ogni bambino ha la possibilità di crescere sano, oppure cedere a logiche che mettono a rischio milioni di vite.
Un concetto avanzato nel mondo dell’innovazione farmaceutica è quello del “value-based pricing”, ovvero la determinazione del prezzo di un farmaco o vaccino in base al suo valore terapeutico e all’impatto sulla salute pubblica. Applicando questo concetto all’immunizzazione globale, il valore dei vaccini è incommensurabile: non solo salvano vite, ma contribuiscono anche allo sviluppo economico e sociale dei paesi a basso reddito. Pertanto, investire in Gavi non è solo un atto di beneficenza, ma un investimento strategico nel futuro del mondo.
Vi invito a riflettere su questo: cosa possiamo fare, come individui e come società, per sostenere l’immunizzazione globale e garantire che ogni bambino abbia la possibilità di raggiungere il suo pieno potenziale? La risposta a questa domanda potrebbe definire il futuro della salute globale.