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Tumore al pancreas e colon-retto: il vaccino che riaccende la speranza

Un nuovo studio su Nature rivela che un vaccino sperimentale potrebbe ridurre significativamente le recidive, offrendo una prospettiva promettente per i pazienti ad alto rischio.
  • Oltre l'80% dei tumori al pancreas recidiva entro 1 anno.
  • Il vaccino ELI-002 2P mira alle mutazioni del gene KRAS.
  • Più del 70% dei pazienti ha sviluppato una risposta immunitaria specifica.
  • Circa 15.000 nuovi casi di tumore al pancreas in Italia ogni anno.
  • In metà dei casi, il vaccino a mRNA ha prevenuto la recidiva a 18 mesi.
  • Tra i pazienti con cellule T aumentate di 9 volte, 11 non hanno avuto progressione a 20 mesi.

Speranze concrete nella lotta contro le recidive di tumore al pancreas e colon-retto

Un recente studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, ha acceso un barlume di speranza nella prevenzione delle recidive di tumori al pancreas e al colon-retto. La ricerca, condotta in parte presso l’UCLA Health Jonsson Comprehensive Cancer Center, ha testato un vaccino sperimentale, denominato ELI-002 2P, su un gruppo di 25 pazienti. Tutti i partecipanti alla ricerca avevano precedentemente subito un intervento chirurgico per l’asportazione del tumore e mostravano indizi di malattia residua minima, ossia tracce di DNA canceroso che aumentavano notevolmente il loro rischio di ricaduta.

La rilevanza di questa scoperta risiede nell’alta incidenza di recidive nei tumori pancreatici e del colon-retto. Studi indicano che oltre l’80% dei pazienti con tumore al pancreas sperimenta una recidiva dopo l’intervento chirurgico, spesso entro il primo anno. Per il cancro del colon-retto, l’incidenza delle ricadute varia dal 30% al 50%, con una maggiore probabilità di manifestarsi nei primi due anni successivi all’operazione. Queste recidive sono spesso fatali, rendendo cruciale lo sviluppo di strategie preventive efficaci.

Il vaccino ELI-002 2P esercita la sua azione inducendo una risposta immunitaria specificamente contro le mutazioni del gene KRAS, presenti nel 90% dei tumori del pancreas e nel 50% di quelli del colon-retto. Questo approccio “off-the-shelf”, ovvero pronto all’uso e non personalizzato per ogni singolo paziente, lo rende potenzialmente più rapido da somministrare e accessibile su larga scala.

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Il vaccino terapeutico: un’arma innovativa contro le micrometastasi

La ricerca di strategie per contrastare le recidive nel tumore del pancreas è una priorità, data la capacità della malattia di generare micrometastasi anche dopo un intervento apparentemente risolutivo. Un team di studiosi della University of California e dell’MD Anderson Cancer Center ha ideato un vaccino terapeutico che sembra promettente a tal fine. I risultati, pubblicati su Nature Medicine, mostrano che più del 70% dei 25 pazienti partecipanti allo studio ha sviluppato una risposta immunitaria specifica, correlata a esiti clinici più favorevoli.

In Italia, si registrano circa 15.000 nuovi casi di tumore al pancreas ogni anno. La difficoltà nel trattare questa neoplasia risiede spesso nella diagnosi tardiva, quando la malattia è già in fase avanzata. Anche nei casi operabili, che rappresentano solo il 20% delle diagnosi, si sospetta la presenza di micrometastasi responsabili di gran parte delle recidive.

Negli ultimi anni, la ricerca ha introdotto nuovi schemi terapeutici per colpire le micrometastasi, tra cui il regime PAXG somministrato prima dell’intervento, che ha dimostrato di aumentare la sopravvivenza libera da progressione. Contemporaneamente, si stanno sviluppando approcci innovativi come i vaccini a scopo terapeutico, ideati per “istruire” il sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule tumorali residue.

Dagli mRNA ai peptidi: un approccio diversificato per stimolare l’immunità

L’idea di un vaccino contro il tumore del pancreas non è nuova. *Nel 2023, uno studio di fase 1 realizzato dal Memorial Sloan Kettering Cancer Center, in collaborazione con BioNTech, aveva valutato un vaccino a mRNA personalizzato. Questo, combinato con chemioterapia e immunoterapia, era stato somministrato a pazienti operati che non presentavano metastasi evidenti. In metà dei casi, il trattamento aveva innescato una risposta delle cellule T tale da prevenire la recidiva a 18 mesi.
Il nuovo vaccino, sviluppato da Elicio Therapeutics, adotta un metodo differente, impiegando peptidi “pronti all’uso” veicolati direttamente ai linfonodi al fine di innescare una risposta immunitaria contro le cellule tumorali portatrici di mutazioni specifiche di KRAS.
La sperimentazione di fase 1, denominata AMPLIFY-201, ha reclutato pazienti affetti da cancro del pancreas e del colon-retto che avevano completato le terapie convenzionali e per i quali sussisteva un rischio elevato di ripresentazione della malattia.* Dopo la somministrazione del vaccino, oltre il 70% ha mostrato un incremento significativo di due classi di cellule T con attività specifica contro KRAS. Tra i 17 pazienti che hanno registrato un aumento delle cellule T superiore a nove volte, 11 non hanno avuto progressione della malattia a circa 20 mesi dal trattamento.

È fondamentale evidenziare che questi esiti provengono da una ricerca di dimensioni ridotte, priva di un gruppo di controllo, e richiederanno una conferma tramite studi più estesi. Tuttavia, l’approccio basato sui peptidi offre il vantaggio di essere immediatamente disponibile, aprendo la strada a future combinazioni con terapie sistemiche e vaccini personalizzati a mRNA.

Riconoscere i segnali: la diagnosi precoce come arma fondamentale

Il tumore al pancreas è spesso difficile da diagnosticare precocemente, poiché i sintomi tendono a manifestarsi quando la malattia è già in fase avanzata. Questi sintomi possono essere vaghi e subdoli, come un dolore sordo alla parte superiore dell’addome o alla schiena, calo di peso e di appetito, ittero, nausea, vomito, stanchezza continua e, in alcuni casi, diabete comparso improvvisamente.

Sebbene questi segnali non siano sufficienti per una diagnosi autonoma, è fondamentale ascoltare il proprio corpo e consultare un medico in caso di sintomi persistenti, soprattutto se si rientra in una fascia a rischio (fumatori, persone obese, età superiore ai 50 anni, familiarità, esposizione ad agenti chimici, sedentarietà). La diagnosi precoce è cruciale per aumentare le probabilità di successo del trattamento, che può includere chirurgia, chemioterapia, radioterapia, farmaci mirati e immunoterapia.

Verso un futuro di terapie personalizzate e prevenzione efficace

Questi studi rappresentano un passo avanti significativo nella lotta contro i tumori del pancreas e del colon-retto, aprendo la strada a nuove strategie terapeutiche e preventive. La combinazione di vaccini terapeutici, terapie sistemiche e diagnosi precoce potrebbe migliorare significativamente la prognosi dei pazienti e ridurre il rischio di recidive.

L’innovazione farmaceutica in questo campo si concentra su due aspetti fondamentali:

Innovazione di base: Lo sviluppo di vaccini che stimolano il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule tumorali rappresenta un’innovazione di base, poiché introduce un nuovo meccanismo d’azione nel trattamento del cancro.
Business case farmaceutico: La possibilità di creare vaccini “off-the-shelf” e personalizzati apre nuove opportunità di business per le aziende farmaceutiche, che possono sviluppare prodotti per un’ampia gamma di pazienti o per specifiche mutazioni genetiche.

Una nozione base di innovazione farmaceutica applicabile a questo tema è la seguente:

L’immunoterapia, di cui i vaccini terapeutici fanno parte, rappresenta un cambio di paradigma nel trattamento del cancro. Invece di attaccare direttamente le cellule tumorali con farmaci tossici, l’immunoterapia sfrutta il potere del sistema immunitario per combattere la malattia.

Una nozione avanzata di innovazione farmaceutica applicabile a questo tema è la seguente:

La combinazione di diverse strategie terapeutiche, come vaccini, chemioterapia e farmaci mirati, potrebbe portare a risultati sinergici nel trattamento del cancro. L’obiettivo è creare un approccio terapeutico personalizzato che tenga conto delle caratteristiche specifiche del tumore e del paziente.
Questi progressi ci invitano a riflettere sull’importanza della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica nella lotta contro il cancro. La speranza è che, grazie a questi sforzi, si possa un giorno sconfiggere definitivamente questa malattia.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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