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- V116 previene il 76,4% delle malattie invasive negli over 64.
- Copertura aggiuntiva del 12,4% rispetto al vaccino PCV20.
- Potenziale risparmio di 56 milioni di euro in costi sanitari.
- Evitati oltre 11.000 episodi di malattia pneumococcica.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha concesso l’autorizzazione alla commercializzazione del vaccino pneumococcico coniugato 21-valente (V116), noto anche come Capvaxive, sviluppato da MSD. Questa approvazione segna un progresso notevole nella prevenzione delle patologie invasive e della polmonite indotte dallo Streptococcus pneumoniae negli adulti. L’approvazione di AIFA deriva da un’analisi approfondita condotta dalla Commissione Europea, la quale ha valutato i risultati relativi a sicurezza e capacità di indurre risposta immunitaria emersi dal programma di studi clinici STRIDE di Fase 3.
Un vaccino specifico per gli adulti
Il vaccino V116 è stato concepito specificamente per offrire protezione agli adulti contro i sierotipi di Streptococcus pneumoniae più frequentemente implicati nelle malattie invasive. Un aspetto di notevole importanza è la sua inclusione di otto sierotipi unici (15A, 15C, 16F, 23A, 23B, 24F, 31 e 35B) non presenti negli altri vaccini pneumococcici attualmente in uso. L’ampliamento di tale copertura sierotipica è fondamentale per contrastare l’evoluzione dei ceppi batterici e assicurare una difesa più completa.

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Impatto sulla salute pubblica e sull’economia
Sulla base dei dati epidemiologici italiani, il vaccino V116 ha la capacità di prevenire fino al *76,4% dei casi di malattia pneumococcica invasiva (IPD) negli adulti di età superiore ai 64 anni. Ciò comporta una copertura aggiuntiva del 12,4% rispetto al vaccino PCV20, disponibile in precedenza. L’introduzione di V116 nel panorama vaccinale italiano potrebbe portare a una riduzione significativa del peso delle malattie e a un miglioramento della qualità della vita per gli individui più fragili.
In aggiunta, uno studio di valutazione economica ha stimato che l’impiego di V116 potrebbe evitare oltre 11.000 episodi di malattia pneumococcica invasiva e non, generando un risparmio complessivo di circa 56 milioni di euro in termini di costi sanitari diretti e indiretti. Questi numeri sottolineano l’importanza di investire nella prevenzione tramite vaccinazione come strategia efficace per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.
Reazioni e prospettive future
L’approvazione di AIFA è stata accolta positivamente da diverse figure di spicco nel settore sanitario italiano. Il Dottor Enrico Di Rosa, Presidente della Società Italiana Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, ha evidenziato che V116 rappresenta una nuova alternativa specificamente concepita e sviluppata per la popolazione adulta. Ha inoltre auspicato che le autorità sanitarie regionali rendano disponibile il vaccino il più presto possibile, in vista della prossima campagna di vaccinazione anti-pneumococcica.
Il Dottor Silvestro Scotti, Segretario Generale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, ha sottolineato il valore di V116 come strumento per prevenire le malattie da pneumococco, specialmente considerando le attuali basse coperture vaccinali. Ha espresso fiducia nella capacità dei medici di famiglia di incoraggiare l’adesione alla vaccinazione, facilitata dalla somministrazione in dose unica del vaccino.
Il Professor Claudio Micheletto, direttore Uoc Pneumologia presso l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e Presidente dell’Associazione Pneumologi ospedalieri, ha sottolineato l’importanza della vaccinazione anti-pneumococcica per i pazienti con patologie respiratorie, al fine di prevenire le riacutizzazioni batteriche e migliorare la gestione delle malattie croniche.
La Professoressa Caterina Rizzo, Ordinaria di Igiene Generale e Applicata all’Università di Pisa, ha ribadito che la vaccinazione anti-pneumococcica negli adulti è offerta gratuitamente ai 65enni e agli over 18 con comorbidità, in linea con le disposizioni del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025.
Verso un futuro più protetto: l’innovazione vaccinale come pilastro della salute pubblica
L’approvazione del vaccino pneumococcico coniugato 21-valente (V116) da parte di AIFA costituisce un momento cruciale nella prevenzione delle malattie pneumococciche negli adulti in Italia. Questo vaccino, frutto di anni di ricerca e sviluppo, rappresenta un’innovazione significativa nel campo della vaccinologia, offrendo una protezione più estesa e mirata contro i sierotipi più pericolosi di Streptococcus pneumoniae. La sua introduzione nel panorama sanitario italiano non solo contribuirà a diminuire il peso della malattia e i costi correlati, ma anche a migliorare la qualità della vita degli individui più vulnerabili. Innovazione farmaceutica, business case farmaceutiche:
Una nozione base di innovazione farmaceutica, business case farmaceutiche correlata al tema principale dell’articolo è che lo sviluppo di vaccini coniugati, come il V116, rappresenta un avanzamento tecnologico cruciale. La coniugazione di polisaccaridi capsulari batterici a proteine carrier aumenta l’immunogenicità del vaccino, soprattutto nei bambini piccoli e negli anziani, che spesso hanno una risposta immunitaria meno robusta ai vaccini polisaccaridici puri.
Una nozione di innovazione farmaceutica, business case farmaceutiche avanzata applicabile al tema dell’articolo è l’importanza della sorveglianza epidemiologica continua per guidare lo sviluppo di vaccini più efficaci. La comparsa di nuovi sierotipi di Streptococcus pneumoniae* e la variazione della loro prevalenza nel tempo richiedono un monitoraggio costante e un adattamento delle formulazioni vaccinali per garantire una protezione ottimale. Questo approccio dinamico, basato sui dati epidemiologici, è fondamentale per mantenere l’efficacia dei vaccini nel lungo termine.
Riflettiamo: l’innovazione vaccinale non è solo una questione scientifica, ma anche una sfida organizzativa e sociale. La disponibilità di vaccini efficaci è solo il primo passo. È necessario garantire un accesso equo e tempestivo a tutti i gruppi di popolazione, attraverso campagne di sensibilizzazione, programmi di vaccinazione mirati e una stretta collaborazione tra medici, istituzioni sanitarie e cittadini. Solo così potremo sfruttare appieno il potenziale dei vaccini per proteggere la salute pubblica e costruire un futuro più sicuro per tutti.