Blue tongue: L’allarme in Abruzzo minaccia 200.000 pecore

L’Italia centrale è in allerta a causa della diffusione della Blue Tongue, una malattia virale che minaccia seriamente il settore zootecnico. Originata dalla puntura di moscerini del genere Culicoides, la Blue Tongue non rappresenta un pericolo diretto per l’uomo, né contamina carne o latte, ma le sue conseguenze sugli animali da allevamento sono devastanti. La malattia provoca un calo significativo nella produzione di latte, restrizioni alla movimentazione di greggi e mandrie, e ingenti perdite economiche per gli allevatori.

La situazione è particolarmente critica in Abruzzo, dove un patrimonio di circa 200.000 pecore è a rischio. I casi conclamati stanno aumentando, dipingendo uno scenario preoccupante per la “Fattoria Abruzzo”. Anche le Marche, cuore della pastorizia dell’Appennino centrale, sono state colpite, esponendo il comparto ovino e bovino a gravi pericoli.

Misure Urgenti e Necessarie

Di fronte a questa emergenza, le associazioni di categoria sollecitano interventi immediati e strategici. È fondamentale estendere la campagna vaccinale a livello nazionale e intensificare i controlli sulle importazioni di animali vivi, soprattutto dal Nord Europa, dove la malattia è in forte espansione. L’utilizzo di stalle di sosta e repellenti per insetti sono altre misure preventive cruciali.

Un altro aspetto critico è la gestione dello smaltimento delle carcasse, che rappresenta un onere finanziario significativo per gli allevatori. È necessario strutturare azioni di primo soccorso e di sostegno economico per alleviare questo peso. Inoltre, si richiede l’erogazione di indennizzi tempestivi e l’implementazione di una strategia regionale che supporti gli allevatori, proteggendo non solo un settore economico vitale, ma anche un patrimonio di tradizioni e identità legato alla pastorizia e ai prodotti tipici locali.

Impatto Economico e Sociale

Le conseguenze della Blue Tongue vanno ben oltre le perdite dirette legate alla mortalità degli animali e alla diminuzione della produzione. Il blocco della movimentazione delle greggi e delle mandrie paralizza le attività commerciali, mentre i costi per lo smaltimento delle carcasse gravano pesantemente sui bilanci delle aziende agricole.

L’aumento delle importazioni di animali vivi, cresciute del 16% nel 2023, rappresenta un ulteriore fattore di rischio. È essenziale monitorare attentamente queste importazioni e garantire che gli animali provenienti dall’estero siano esenti dalla malattia. La Blue Tongue, infatti, è arrivata nelle regioni settentrionali probabilmente dal Nord Europa, dove la malattia sta dilagando.

Conclusione: Un Appello alla Responsabilità e all’Innovazione

Salvaguardare il patrimonio zootecnico italiano: un imperativo per il futuro.
La Blue Tongue rappresenta una sfida complessa che richiede un approccio integrato e multidisciplinare. Non si tratta solo di affrontare un’emergenza sanitaria, ma di proteggere un settore economico cruciale e un patrimonio culturale inestimabile.

Ora, parlando in modo più informale, cerchiamo di capire meglio cosa significa tutto questo in termini di innovazione farmaceutica e business case.
Innovazione farmaceutica di base: In questo contesto, l’innovazione farmaceutica si manifesta nella ricerca e sviluppo di vaccini efficaci contro la Blue Tongue. Un vaccino che offra una protezione duratura e che sia facile da somministrare potrebbe fare la differenza tra la sopravvivenza e la scomparsa di interi allevamenti.

Innovazione farmaceutica avanzata: Andando oltre, potremmo pensare a terapie geniche che rendano gli animali resistenti al virus, o a sistemi di monitoraggio avanzati che utilizzino l’intelligenza artificiale per prevedere e contenere i focolai.

Quindi, la prossima volta che assaggi un formaggio pecorino o un arrosto di agnello, pensa a quanto lavoro e quanta innovazione ci sono dietro. E chiediti: cosa possiamo fare, come società, per proteggere questi tesori del nostro territorio?