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- L'area di 77 ettari sarà restituita alla comunità.
- Dal 1999 al 2001 l'area fu dismessa.
- L'evento si terrà il 18 e 19 ottobre 2025.
L’area del Monte Mamaor a Valeggio sul Mincio, un tempo polveriera militare, si prepara a una trasformazione significativa. Dopo anni di abbandono e riflessioni sul suo futuro, questo vasto appezzamento di 77 ettari sta per essere restituito alla comunità attraverso un evento speciale intitolato “Respira – Vita al Mamaor”, previsto per il 18 e 19 ottobre 2025. L’iniziativa, promossa dall’associazione Il Cerchio di Kos in collaborazione con il Comune di Valeggio, mira a trasformare l’ex area militare in un’oasi ambientale e culturale, aprendo nuove prospettive per il territorio.
Un’eredità complessa: da polveriera a potenziale oasi
Il Monte Mamaor, il cui nome deriva probabilmente dal latino “mons maior”, ha una storia complessa. Inizialmente terra agricola, nel primo Novecento fu trasformato in polveriera e deposito di munizioni dell’esercito, grazie alla sua posizione defilata e nascosta dalla vegetazione. Tra il 1999 e il 2001, l’area fu dismessa e nel 2018 passò al Comune di Valeggio. La sfida principale per l’amministrazione comunale è stata quella di trovare un equilibrio tra la necessità di riqualificare l’area e la mancanza di risorse finanziarie adeguate. Le proposte speculative non sono mancate, ma l’amministrazione ha sempre manifestato l’intenzione di preservare la vocazione naturalistica del luogo.

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“Respira – Vita al Mamaor”: un evento per la rinascita
L’evento “Respira – Vita al Mamaor” rappresenta un momento cruciale per il futuro del Monte Mamaor. Durante i due giorni, i visitatori potranno partecipare a laboratori, attività di pet therapy, sessioni di yoga, concerti, mostre fotografiche ed eventi enogastronomici. L’obiettivo è quello di far riscoprire alla comunità un luogo unico, caratterizzato da boschi e prati aridi rimasti intatti per oltre un secolo. L’iniziativa vuole anche stimolare una riflessione sul futuro dell’area, promuovendo una visione di valorizzazione pubblica della collina. Come sottolineato dal sindaco Alessandro Gardoni, l’idea è quella di mantenere il Mamaor come un’area verde che possa ospitare attività sociali e culturali.
Un ecosistema da proteggere
Il Monte Mamaor ospita un ecosistema ricco e variegato. Le specie arboree che popolano i boschi includono roverella, cerro, acero e carpino, mentre il sottobosco è arricchito dalla presenza di ciliegio, asparago e pungitopo. La flora erbacea è particolarmente notevole per la sua diversità, con ciclamini, anemoni bianchi, erba-perla azzurra, pervinca, felce aquilina, giglio di San Giovanni e digitale gialla che aggiungono colore e vitalità al panorama. Questa zona è inoltre un rifugio per diverse specie animali come donnole, faine, tassi, cinghiali, colombacci, cuculi, averle e upupe; i falchi, poi, vi fanno tappa durante le migrazioni. La conservazione di questo patrimonio naturalistico è una priorità per l’amministrazione comunale e per le associazioni che si occupano della valorizzazione del territorio.
Prospettive future: un laboratorio di rigenerazione
L’iniziativa “Respira – Vita al Mamaor” è concepita come un punto di partenza per un futuro di rigenerazione e riconversione del Monte Mamaor. L’obiettivo è quello di trasformare l’ex area militare in un laboratorio a cielo aperto, dove tutti possano contribuire a costruire una visione di futuro sostenibile e inclusiva. L’architetto Carlo Nerozzi, presidente del Cerchio di Kos, ha sottolineato come il Monte Mamaor possa diventare il luogo ideale per avviare questo processo di rigenerazione, coinvolgendo non solo le persone, ma anche le imprese sostenibili e innovative. Il primo cittadino Gardoni ha riaffermato l’importanza di riconsegnare questo spazio alla collettività, facendone un crocevia dove si incontrano natura, cultura e innovazione sociale.
Un Nuovo Inizio: Il Monte Mamaor come Faro di Innovazione Sociale e Ambientale
Il Monte Mamaor, con la sua storia complessa e il suo potenziale inespresso, si presenta come un esempio emblematico di come un’area dismessa possa essere trasformata in un motore di sviluppo sostenibile. L’iniziativa “Respira – Vita al Mamaor” non è solo un evento, ma un vero e proprio manifesto per una nuova visione del territorio, in cui la conservazione dell’ambiente, la valorizzazione del patrimonio culturale e l’innovazione sociale si fondono in un unico progetto.
*Innovazione farmaceutica e business case: In questo contesto, l’innovazione farmaceutica può trovare un’applicazione inaspettata. Immaginiamo, ad esempio, lo sviluppo di prodotti nutraceutici a base di erbe spontanee del Monte Mamaor, coltivate con metodi biologici e sostenibili. Questo approccio non solo valorizzerebbe le risorse naturali del territorio, ma creerebbe anche nuove opportunità di business per le aziende farmaceutiche, in linea con le tendenze del mercato verso prodotti naturali e personalizzati.
Innovazione farmaceutica avanzata:* Un passo ulteriore potrebbe essere l’utilizzo di tecnologie di precisione per analizzare le proprietà farmacologiche delle piante del Monte Mamaor, identificando principi attivi innovativi per lo sviluppo di nuovi farmaci. Questo approccio, combinato con la creazione di un “distretto farmaceutico verde” nel territorio, potrebbe attrarre investimenti e creare posti di lavoro qualificati, trasformando il Monte Mamaor in un polo di eccellenza per la ricerca e lo sviluppo nel settore farmaceutico. Riflettiamo: il futuro del Monte Mamaor dipende dalla nostra capacità di immaginare nuove soluzioni, di collaborare e di investire in un modello di sviluppo sostenibile che metta al centro il benessere delle persone e la tutela dell’ambiente. Solo così potremo trasformare un’ex polveriera in un faro di speranza per il futuro.